top of page
Cerca

"Un po' di strada con te"

" Scoprirsi creati da Dio Padre per amore, e quindi capaci di amare come Gesù, nel dono di sé attraverso scelte sempre più libere e sincere. "

È questo il tema che ha accompagnato il cammino dei giovanissimi della Parrocchia dei Dodici Apostoli di Chieti durante il campo estivo di Campo di Giove, insieme ad una immagine: il fuoco. Un fuoco che accende, brucia, illumina e riscalda la vita. È fuoco vivo quello che vediamo negli occhi dei ragazzi. Quello del campo estivo è per i giovani partecipanti una delle prime occasioni di sperimentare la propria autonomia, stare con i propri amici e compiere esperienze un po’ diverse dal solito. Partire per questa avventura con la consapevolezza che i giovani non sono un problema da risolvere bensì domanda, apertura alla vita, fallimento, desiderio, angoscia, insomma: vita. L’esperienza del campo estivo è un’occasione di crescita per i ragazzi che sperimentano la vita comune.




Vivere insieme significa condividere i propri spazi e i propri tempi adattandoli alle esigenze del gruppo, sapersi organizzare affinché la giornata possa svolgersi nel migliore dei modi e impegnarsi nei lavori assegnati a ciascuno. La giornata di un campo estivo è strutturata in modo da dare spazio alle attività, ai momenti di riflessione e al gioco senza mai dimenticarsi della preghiera, un tempo importante e non trascurabile per ognuno di noi.


I campi estivi, però, sono esperienze a 360 gradi in cui qualunque esperienzaquotidiana può portare un valore aggiunto.

Basta una passeggiata in montagna per far gustare ai ragazzi la bellezza della natura, insegnando loro il rispetto per i luoghi e l’aiuto reciproco nei confronti dei compagni d’avventura. Un’occasione di crescita per educare all’autonomia e alla solidarietà attraverso piccoli gesti quotidiani, le giornate condivise, un’esperienza che rimarrà sempre nei ricordi di ragazzi e animatori.




Dalla fede alla libertà, dall'amicizia all'amore, diversi sono state le riflessioni che ci hanno guidato, attraverso momenti di riflessione ma anche di gioco.


Ci piace ricordare alcuni momenti significativi: …come quadri viventi: io sono corpo, il mio corpo dice che ci sono anch’io nel mondo e dice chi sono. Attraverso materiale di fortuna e tanta fantasia e creatività, i ragazzi si sono scoperti gruppo, si sono scoperti corpo e hanno preso consapevolezza che le emozioni hanno un linguaggio che si esprime attraverso il corpo. E allora un sorriso, una pacca sulla spalla, un occhiolino come cenno di approvazione sono stati segno di affiatamento, complicità e sintomo di nuove consapevolezze. Ed ecco Ersilia di Jaques-Louis David prendere forma per lanciare un messaggio di pace fra i popoli ma anche significare la forza delle donne contro ogni prevaricazione con la violenza.


La Venere di Botticelli si fa presenza reale negli occhi di una ragazza per ribadire l’importanza dell’Amore che circonda la vita.




Per questi ragazzi l’amore è libertà, fiducia, sincerità.


…tutti in piedi, siamo in un Tribunale: riconoscere il proprio modo di vivere le relazioni. Sapersi riconoscere nel proprio valore per non farsi sopraffare dall’altro.




Attraverso la storia biblica di Caino e Abele, i ragazzi hanno ricostruito un’aula di tribunale. La domanda conclusiva del giudice “Dio perché ti sei comportato in questo modo apparentemente ingiusto?” I ragazzi con stupore e meraviglia, giocando e divertendosi hanno compreso come Dio ama ciascuno nelle diversità di ciascuno, come l’amore di Dio è libero, gratuito e personale.


…intorno al falò:

tutti seduti intorno al fuoco per lasciare libera la fantasia, per ricordare storie, raccontare favole e cantare tutti insieme le canzoni preferite. Riconoscere nell’ombra i volti degli amici illuminati dal chiarore del fuoco, cantare a squarciagola le canzoni, quelle di ieri ma anche quelle di oggi.


Si è partiti dal fuoco per concludere col fuoco. “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!”. Gesù è venuto a portare il fuoco. Basta questa immagine per riassumere il senso di questo campo estivo e a comprendere come una vita senza fuoco non è vita. Il fuoco rappresenta ciò che riscalda, motiva, spinge, dà forza. Il fuoco è la vita viva al fondo di ogni vita.


Vivere la fede è lasciare che Gesù accenda sempre più il fuoco della vita stessa, la brace che sottende ogni nostra cosa, ogni nostra scelta, ogni nostro tempo.


E questi ragazzi sono brace ardente che ci aiutano a ricordare la forza dirompente dell’Amore, quell’Amore di cui ci ha amati Gesù.




23 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page